Cuneo fiscale 2025, come stanno le nostre buste paga?

Con La Legge di Bilancio 2025 è stato modificato il calcolo del cuneo fiscale: da un meccanismo di decontribuzione previdenziale si è passati ad un sistema di defiscalizzazione molto più complesso.  Il legislatore è voluto intervenire al fine di “alleggerire le buste paga” dei lavoratori dipendenti.

Per comprendere lo “stato di salute “delle nostre retribuzioni e del loro potere d’acquisto, presente e futuro, è necessario districarsi tra concetti quali imponibile fiscale e imponibile previdenziale, imposta netta e imposta lorda, IRPEF, contributi previdenziali, detrazioni, addizionali, trattamento integrativo, conguaglio, capienza, reddito complessivo, e infine dichiarazione dei redditi. Concetti che combinati tra loro possono apparire indecifrabili, soprattutto per i giovani che entrano nel mondo del lavoro.

Con questo articolo si vuole rendere più comprensivi questi meccanismi spiegandone i principi e illustrandone le differenze.

I contributi previdenziali a carico dei lavoratori dipendenti, finalizzati al finanziamento del sistema pensionistico, sono pari al 9,19% dell’imponibile previdenziale, ossia della retribuzione lorda. Nel 2024, i lavoratori dipendenti hanno beneficiato di uno “sconto” contributivo pari al 7% per redditi fino a 25.000,00 euro, ridotto al 6% per redditi fino a 35.000,00 euro, nulla era previsto per redditi di importo superiore.

L’IRPEF, imposta sul reddito delle persone fisiche, è invece calcolata sul reddito imponibile fiscale dato dalla somma di tutti i redditi prodotti nell’anno, redditi da lavoro dipendente al netto dei contributi previdenziali, redditi fondiari, redditi da pensione e redditi diversi. Applicando le detrazioni viene calcolata l’IRPEF netta, cioè l’imposta effettiva. Pertanto maggiori sono le detrazioni, inferiori sono le imposte, più leggere le buste paga.

Dal 2025 l’imponibile fiscale diventa il riferimento per il calcolo del cuneo fiscale, corrisposto in forma di bonus in percentuale variabile per redditi fino a € 20.000,00 e di ulteriore detrazione decrescente per i redditi fino a € 40.000,00.

La trasformazione di uno sgravio contributivo in sgravi fiscali differenziati, pur ampliando la platea di lavoratori prima esclusi, non garantisce il mantenimento dei precedenti benefici per tutte le fasce di reddito. La maggior parte dei redditi inferiori a euro 35.000,00 subiscono una riduzione del salario netto rispetto al 2024. Le perdite più significative si concentrano sui redditi più bassi (tra 8500,00 e 9000,00 euro) per gli effetti del nuovo sistema sul calcolo del trattamento integrativo. Per questi soggetti il bonus introdotto dal cuneo fiscale nel 2025 rappresenta in realtà una “crescita che impoverisce”.

Le variabili fiscali di cui si compone questo funzionamento complesso nascondono infine un rischio di conguaglio, a volte negativo, per il lavoratore. Se il riferimento è il reddito fiscale, e non più solo quello da lavoro dipendente, il beneficio dovrà essere ricalcolato alla luce della situazione reddituale complessiva del contribuente.

Se non hai richiesto l’applicazione del cuneo fiscale al tuo datore di lavoro, ma ne hai diritto, potrai recuperarlo quando presenterai il modello 730/2026.

Per maggiori informazioni e prenotazioni contatta il CAAF CGIL LOMBARDIA telefonando al numero unico regionale 02/30.19.19, tramite whatsapp o recandoti presso una delle nostre sedi.

I servizi del CAAF Lombardia offrono assistenza fiscale a cittadini, lavoratori, pensionati e famiglie.

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